22/11/11

NIRVANA - Da Hip-hop-rock 1985-2008



Da Hip-hop-rock 1985-2008, Isbn Edizioni, p. 135

L’unica spiegazione possibile è che molta gente non si rendesse conto di essere così arrabbiata e alienata. Una volta ogni morte di papa, arriva un gruppo che calza lo zeitgeist come un guanto; oggi quel gruppo sono i Nirvana. Oscillante com’è tra rabbia e rassegnazione, piena di uno spirito rivoluzionario immediatamente tarpato da un’amara ironia, Smells Like Teen Spirit è la Anarchy in the uk dei nuovi ventenni. «Nevermind» è uno spaccato dell’inconscio collettivo di questa vuotissima generazione: furia che implode, idealismo che si blocca o si dissipa, perché nessuno dei due impulsi può trovare uno sbocco costruttivo.
La copertina dell’lp dice tutto con un’immagine: un bimbo nudo che nuota in acque uterine, attirato in superficie da un dollaro infilato su un amo. I Nirvana dicono: non farlo, bambino! Se lasci il tuo beatifico liquido per questo mondo corrotto, sarà il primo e peggiore errore della tua vita.
I Nirvana sono provvidenziali anche in un altro senso. Dopo un’annata di gruppi che ci hanno inondato di una sempre più blanda e canonica estasi simulata, è un vero piacere ascoltare qualcosa che possiede una minima pulsione viscerale, un’aggressiva bordata di riff taglienti ed emorragie vocali. La strategia messa in atto dalla Scena, evadere dalla realtà abbandonandosi a un etereo mondo dei sogni, aveva il suo perché; ma oggi la concretezza appare più adeguata della trascendenza. L’anno prossimo si aprirà un varco tra il nuovo hard rock/neo-punk e l’avanguardia sperimentale (Papa Sprain, Main, ecc.): la Scena scomparirà dentro questo crepaccio. Se non altro, i Manic Street Preachers si saranno rivelati i Giovanni Battista della situazione, aprendo la strada all’avvento dei Nirvana britannici.

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